Cultura s. f. [dal lat. cultura, der. di colĕre «coltivare», part. pass. cultus; nel sign. 2, per influenza del ted. Kultur]. – 1. a. L’insieme delle cognizioni intellettuali che una persona ha acquisito attraverso lo studio e l’esperienza, rielaborandole peraltro con un personale e profondo ripensamento così da convertire le nozioni da semplice erudizione in elemento costitutivo della sua personalità morale, della sua spiritualità e del suo gusto estetico, e, in breve, nella consapevolezza di sé e del proprio mondo. (Vocabolario Treccani)
A seguire i giornali che leggo distrattamente o altri media, sembra che la cultura e principalmente la comunicazione tra le persone, si sia spostata ad un livello di offesa. Sembra che l’interesse sia maggiormente catturato da querelle, soprattutto se di bassa lega.
Sono addirittura arrivato a comprendere che una maggior visione del mio ultimo libro scaturirebbe da una mia affermazione forte tipo: “Cari francesi ben vi sta: Notre Dame brucia perché create guerra in Libia”. Ora a parte il fatto che le due cose non hanno relazione, a parte il fatto che il mio libro non parla di questo, abbandonerei la strada della cultura per intraprendere la strada del successo economico a discapito del conoscere.
Alle tante barbara d’urso, bonolis, maria defilippi e i loro reality e trasmissioni da quattro soldi, io applaudo Alberto Angela che spero riesca a far capire ai vari manager della tv che forse tutto questo trash un giorno gli si rivolterà contro. Io non ci sto a convincermi che la realtà sia quella dei reality, perché ancora oggi, se offro il posto sulla metropolitana le persone mi ringraziano, se chiedo un informazione gentilmente per strada i locali me la danno e questo è ben distante da quello che qualcuno vuol far credere sia “la realtà”. Questa realtà esiste nella sua mente malata e io non ci sto a convincermi di essa.