Esperienza di istruzione

Episodio 2

Se non avete letto i precedenti episodi, vi riassumo brevemente: sto insegnando ad una ottantenne ad usare il computer.

Ci sono due dati che sto utilizzando per aiutare il mio studente di quasi ottant’anni ad imparare l’uso del computer: istruirla verso l’ottenimento di abilità e continuo esercizio su una base gradiente. Come si applica ?  Spiego subito. L’ultima volta – dopo una sessione di chiarimento dei termini della tastiera – abbiamo fatto un esercizio di familiarizzazione molto semplice e ripetitivo con la tastiera. L’esercizio non era fatto per essere passato come esame, ma fatto continuamente per migliorare l’abilità dello studente con la tastiera. Facendogli toccare varie parti della tastiera, una alla volta e chiedendogli le definizioni di alcuni tasti, lo studente ha cominciato a “trovare” la tastiera. La prima interfaccia (la tastiera appunto) da usare per operare con un computer, è stata toccata nei suoi vari componenti fino alla capacità di trovare i tasti in modo veloce. Questo semplice esercizio potrebbe sembrare banale ma ho la certezza che aprirebbe un mondo a molti degli utenti che usano regolarmente il computer.siliva-leggio

Nella moderna istruzione sta venendo meno il concetto dell’esercitazione continua per raggiungere la perfezione. Musicisti, giocatori e altri si esercitano continuamente allo scopo  di suonare senza avere attenzione sui tasti del piano, o sull’interpretazione del pezzo o sul calciare sapendo già dove il pallone andrà a finire. Non si diventa professionisti solamente con il proprio talento. Lo si sviluppa e lo si migliora. Pirlo, giocatore di varie squadre e insostituibile centrocampista della Nazionale di calcio italiana, passava ore a provare le sue punizioni imprendibili così come  cantanti affermati vanno a scuola di canto per mantenere e migliorare le proprie abilità canore.

Nell’istruzione  moderna invece sembra che la fretta abbia sostituito il risultato. Le pagine di asticelle e lettere che si facevano quarant’anni fa’ sono superate, e il risultato è che ora i ragazzi non sanno scrivere e  le tesi di laurea scarseggiano di regole grammaticali.

Quando lo studente mi ha chiesto di spedirle via mail l’esercizio che aveva fatto con me per poterlo rifare nel week end, ho avuto la conferma che il vero apprendimento passa tra la cura delle abilità e il continuo esercizio e che se fatto bene non è stancante. Al contrario. Lo studente ha quindi cominciato a lavorare con un programma di testo ponendo la sua attenzione sul programma e non più sui tasti che schiacciava.

 

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