400 Parole al giorno 3/28

Articolo 3 di 28

Furto di te (terza parte)

Il tempo che Isa cominciava a dedicare alla sua tastiera copriva una grossa fetta della giornata e con l’intento di scoprire nuove ricette e nuove idee non disdegnava di navigare all’interno del mondo digitale come Alice nel paese delle meraviglie. Del resto, altre amiche che avevano la sua stessa sindrome da abbandono avevano allacciato rapporti più diretti con altri uomini diventando testimonial della miglior “chat” nella provincia fuori dal web: il pettegolezzo. Isa non 19 era però mai stata attratta da rapporti con altri uomini e il rapporto digitale non lo sentiva così sterile come qualcuno di questi psicologi da quattro soldi riportavano proprio sul web. E poi c’era la scoperta di nuovi siti, nuovi posti dove scoprire cosa si facesse e di cosa si trattasse in essi. Un log in, una password ed ecco che una nuova porta si apriva e con esso un nuovo mondo. Era diventata velocissima in log in e log out, ID e password (sempre la stessa) e via a navigare ancora. Un giorno Riccardo la chiamò chiedendole qualcosa di particolare. Era stato eccezionale se nel termine eccezionale prendiamo il concetto che la cosa non si sarebbe ripetuta. Le aveva chiesto di passarle dei codici di accesso che per qualche ragione stava facendo fatica a ricordare. Le aveva fornito l’esatta posizione, un cassetto suo dove aveva sempre richiesto di non sistemare, e l’esatta busta in cui trovare il codice cifrato composto di caratteri e numeri ben più complessi della sua ISA75. Le aveva però fatto piacere entrare nel mondo di suo marito e aiutarlo anche se per una cosa così piccola.

La curiosità le aveva fatto fare il passo successivo: entrare nel sito con un log in complesso sulla maschera seria di questo portale bilingue. Erano apparsi sullo schermo una serie di numeri che poco comprendeva. Aveva infatti impiegato del tempo a capire e altrettanto ad accettare, che il marito avesse sul conto in cui era entrata, 1.957.000 euro.

Ovviamente non avrebbe fatto parola al marito del fatto che era entrata nel “suo” mondo. Non per paura della sua reazione ma per timore che lui volesse di rimando violare il suo. Per cui aveva fatto le sue solite faccende e aveva aspettato per la cena il marito che non aveva orari. Ed era stato allora che il messaggio sul suo portatile le aveva catturato l’attenzione.

“Il suo account 800400500 deve essere chiuso con cura. Per favore riscriva la sua password che ce ne occupiamo noi. Ma sia più accorta la prossima volta”.

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