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Chiacchiere in ufficio (seconda parte)
“Beh, forse hai ragione ma le multe sono veramente salate se viene un ispezione e trova qualcosa che non va” fu la risposta di Luca che si distingueva sempre per la preoccupazione per la ditta.
Era parte di lui e non lo faceva per essere considerato un “leccapiedi” ma perché pensava che il benessere della ditta fosse importante quanto il proprio. “Le multe le prende in ogni caso se un ispezione arriva” disse Piero con la bocca ancora piena.
Anna aveva cambiato velocemente la sua schermata e si era lanciata in una googlata e aveva rimediato subito una serie di informazioni. Era la sua specialità la googlata. Il capo chiedeva dei dati relativi ad una regione, ad una persona, azienda o altro e lei in un batti baleno riusciva a trovare quello che serviva. E solo quello indispensabile.
“Non è solo una questione del fatto che tu sia ripreso durante la tua seduta al bar con un’amica. Si tratta di preservare la tua intimità.”
“Ma perché tutto questo stress relativo all’intimità? E che cavolo! Capisco che potrei anche passare per un adultero, ma ripeto, se non ho nulla di cui vergognarmi o da nascondere, alla fine chissenefrega.”
“Tutte queste informazioni riservate in effetti creano una barriera a volte pedante che viene superata con una serie di firme. Io dal dentista ogni volta che mi siedo mi fa firmare qualcosa” aggiunse Luca. Anna proseguì la sua lettura mentre decideva se dovesse lasciarsi tentare da un’altra fetta di torta che, come avevano sostenuto i colleghi, era proprio buona.
“Penso poi a tutti i dottori che devono avere informazioni per quanto riguarda i pazienti. È indispensabile che loro sappiano e a volte la velocità di informazione può anche salvare un paziente. Mi raccontarono di un dottore del pronto soccorso che scoperto il medico di base di un paziente che era collassato inspiegabilmente, lo contattò e scopri informazioni che gli permisero di salvare l’uomo. Se il medico di base si fosse appellato alla normativa, il segreto sarebbe stato custodito anche nella tomba. Il paziente prendeva del Viagra ad insaputa della moglie” affermò Piero contento di essersi ricordato questa vicenda letta mesi prima sul giornale e di aver fatto una bella figura.
“Io mi confesso regolarmente” disse Luca “ma non penso che il mio parroco sia soggetto alla privacy. Eppure, potrebbe essere a contatto con una serie di intimità del paese che … potrebbero diventare veramente appetibili per le riviste scandalistiche”.