Articolo 19 di 28
Formazione vincente, vincente con la formazione (terza parte)
Mentre spiegava ne approfittò per sistemare il materiale per il grosso cantiere e mostrò loro dei connettori: “la ragione per cui questo cavo è fatto così dipende dalle interferenze che deve in qualche modo smorzare. Le trasmissioni viaggiano in due direzioni, verso e da. Queste due usano una coppia diversa del cavo… Vedete!?”
I due ragazzi ascoltavano attenti perché nel suo spiegare Roberto era semplice e appassionato e gli ascoltatori non avevano difficoltà ad apprendere. Li mise poi in azione, spiegò loro come fare i connettori e glieli fece assemblare, poi per fare una sorta di test di abilità, indisse una gara tra i due per vedere chi li faceva meglio. I ragazzi si misero all’opera divertendosi al punto che nessuno dei due guardò l’ora. Roberto se ne accorse e vide che erano andati ben oltre l’orario accordato con la scuola e disse ai ragazzi che per quel giorno avevano finito. Elia e Francesco però vollero rimanere per aiutarlo a caricare il materiale che sarebbe servito nel cantiere la settimana seguente.
Il fine settimana passò velocemente e Roberto pronto fin dalle prime ore dell’alba di lunedì riverificò materiale, i documenti di autorizzazione per entrare in cantiere e le copie delle carte di identità. Arrivarono i ragazzi ai quali offrì il caffè Nespresso, utile investimento dell’anno prima. Non aveva avuto però nessuna notizia da Carlo e la cosa era strana perché il suo dipendente non era quasi mai in ritardo e le volte che era successo lo aveva sempre avvertito anche con un semplice messaggio. Roberto decise di aspettare. Alle sette e trenta iniziò a telefonare a Carlo e continuò a provare per mezz’ora senza ricevere risposta. Iniziava ad essere preoccupato, spaventato per questo ritardo e arrabbiato per il comportamento di Carlo.
Gli venne in mente che su un’agenda cartacea aveva segnato il numero di casa della madre di Carlo. Lo compose subito. “Buongiorno Giovanna, mi scuso per il disturbo ma non riesco a contattare Carlo e sono leggermente preoccupato per il suo ritardo”. “Oh Roberto, quasi me ne dimenticavo. Carlo mi ha chiesto di chiamarla ma nella confusione mi sono dimenticata, ieri sera tardi è stato ricoverato per una appendicectomia. Mentre lo portavano via mi ha chiesto di avvisarla, ma siamo stati tutti colti alla sprovvista, io mi sono scordata di telefonare e la sua compagna di fatto è rimasta accanto a lui. Il cellulare nella fretta sarà rimasto a casa. Mi scuso ancora Roberto.”