400 Parole al giorno 21/28

Articolo 21 di 28

Formazione vincente, vincente con la formazione (quinta parte)

Presero posizione al piano di lavoro e la piantina della disposizione degli impianti venne appesa alla parete. Roberto spiegò come avrebbero dovuto disporre il cablaggio, i passaggi e i trucchi etc. I ragazzi iniziarono e presto si rese conto che con il loro entusiasmo le cose viaggiavano più velocemente di quanto lui riuscisse a seguirle.

I due tirocinanti correvano, saltavano sulle scale e giù dalle scale con quell’energia propria degli adolescenti. Per loro era un gioco e una sfida. Avevano capito ciò che era successo e il fatto che Roberto doveva completare il lavoro entro un certo tempo, bene, lo avrebbero aiutato, bastava prendere la cosa come un gioco con la scommessa che ce l’avrebbero fatta.

Roberto si trovò presto a stare più attento al fatto che i ragazzi, guidati dal loro entusiasmo, non trascurassero la sicurezza, che usassero correttamente le scale, che mettessero il caschetto in plastica anche se non andavano in alto e i guanti che sebbene siano scomodi e fanno lavorare più lentamente, proteggono le mani.

A fine giornata quando tirò le somme si rese conto di aver realizzato il doppio del lavoro che aveva programmato di fare con Carlo. I ragazzi per niente affaticati dovettero essere convinti che la giornata lavorativa era finita ma che il giorno dopo li aspettava un’altra sfida.

Il giorno seguente si trovarono di nuovo in ufficio per cominciare la giornata. Francesco era tranquillo mentre masticava il suo chewing gum alla fragola. Elia invece appariva leggermente spento. Arrivati sul posto di lavoro iniziarono le attività da dove erano state sospese, ma la velocità tra i due era cambiata. Elia era lento, svogliato e l’entusiasmo del giorno precedente era svanito. Roberto lo notò e in un primo momento pensò che l’eccitazione della novità si era esaurito. Poi però ripensò che era stato proprio Elia il giorno precedente a prendere la maggior parte delle iniziative. Doveva essere successo qualcosa.

Alla prima pausa caffè con una scusa riuscì a rimanere da solo con Elia al quale domandò con molta attenzione per non essere frainteso, cosa fosse successo. “Niente” disse, ma la sua espressione lo tradiva e mostrava un grande turbamento. “Posso richiederti se qualcosa è successo o qualcosa ti ha turbato? Ho fatto qualcosa io che in qualche modo ti ha colpito? Elia scoppiò e disse che Roberto non c’entrava nulla.

“A me piace quello che facciamo, ieri mi sono divertito molto a lavorare e sapere di aver aiutato anche mentre Carlo è ricoverato lo sento come una cosa buona, ma …”

 “Ma?!” 

“Sono stato preso in giro!”

“Da chi, come?” chiese Roberto un po’ confuso.

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