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Un grande computer (prima parte)
Quel giorno erano stati assegnati al compito di scaricare delle immense casse e posizionarle secondo la logica di un disegno che gli era stato consegnato, all’interno di un capannone specificamente designato. Le casse erano posizionate su rimorchi che poi sarebbero stati spostati una volta svuotati. Otto e Franz cominciarono a spostare una cassa dopo l’altra, casse che oltre a pesare erano state dichiarate molto delicate.
Il sergente si era assicurato che capissero l’importanza della disposizione delle scatole e della cura con cui avrebbero dovuto maneggiare le parti in esse contenute. Avevano due giorni di tempo per sistemare la merce e avrebbero anche dovuto eliminare l’imballo formato da pesanti assi di legno così sbarazzarsi del materiale riempitivo usato per proteggere il carico, questo significava carta e paglia in quantità. Non c’era da perdere tempo.
Dopo mezza giornata Franz si rese conto che il lavoro sarebbe stato immane, scaricare le casse senza un ordine prestabilito avrebbe significato più tempo e questo era dovuto alla quantità di scarti che dovevano ammassare e che già stavano creando intralcio ai movimenti. Decise quindi di partire dalla cassa da posizionare nel punto più remoto del capannone assegnato, aprirla e lasciare il materiale nel posto corretto per passare a quella successiva. Avevano perso del tempo ma ad Otto e Franz il lavoro non faceva paura. Arrivati a sera inoltrata avevano recuperato la mattinata persa e la metà delle apparecchiature da montare erano oramai posizionate.
Decisero quindi di fermarsi per il loro rancio che oramai freddo era appoggiato su un tavolo. Quando una persona non comprende lo scopo delle disposizioni ricevute è incline al biasimo o alla critica nei confronti delle stesse. Per cui mentre il pasto veniva consumato non si trattennero dal commentare la strana attività che stavano facendo da molte ore oramai.
E mentre il pasto, freddo ma pur sempre apprezzato, veniva consumato e le chiacchiere indirizzate proprio alla stranezza del progetto si perdevano nell’immenso capannone, un ufficiale apparve alle loro spalle. “Soldati attenti!” ordinò. I due schizzarono in piedi consapevoli che il loro parlare senza riserve poteva dare adito a ripercussioni di carattere disciplinare. La rigidità dell’esercito era parte della potente aspettativa del Fuhrer e dei suoi progetti. “Ho sentito i vostri commenti sul lavoro che state svolgendo e se non foste stati così accurati prenderei seri provvedimenti verso di voi. In effetti mi aspettavo che la disposizione dei materiali prendesse molto più tempo.