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Il giornalista perduto (seconda parte)
Roberto rimase interdetto per la situazione, e sebbene non fosse preoccupato del tempo che scorreva, voleva sapere dove si trovasse e cosa stesse succedendo. “Mio caro signore, lei è arrivato alle porte del Giudizio ultimo. Io ho indicazione per qualsiasi persona, ma per alcune categorie mi servono delle commissioni a parte. Politici, divi del cinema, giornalisti e altre ancora che non sto ad elencarle. Non mi chieda perché. Io eseguo solo gli ordini. La commissione verrà pronta a breve e lei si deve accomodare lì” il dito dell’addetto indicava una sedia apparsa non si sa da dove, ma la cosa strana fu che Roberto si ritrovò seduto senza poter resistere in nessun modo. Il lungo tavolo era leggermente più alto della sua sedia e in un tempo che non riuscì assolutamente a stimare, la commissione si materializzò.
Erano solo due persone. Inforcati gli occhiali il più anziano cominciò a leggere: “Roberto Franco Rigamonti, questa commissione prenderà in esame il suo operato di giornalista. Altre attività della sua vita terrena non sono di competenza in questa seduta. Alcune vicende esterne alla professione potranno essere tenute in considerazione come attenuanti se in qualche modo la commissione ne riscontrerà la coerenza.” “Lei, dopo alcuni anni passati al Veritàsempre! come redattore capo, è poi passato come responsabile di cronaca e cronaca nera al Cronacainfame. Sembra che abbia prodotto una incredibile quantità di articoli sulle vicende della sua città”. “Sì in effetti sono fiero di aver servito la mia comunità con costanza,” rispose Roberto e subito si stupì di ciò che aveva detto. Di fatto dell’immagine di cronista rampante non gliene era mai fregato più di tanto. “Signore!” disse l’anziano che gli aveva posto la domanda, “deve rivolgersi ai membri della commissione usando il Signore. È una buona abitudine e ci teniamo mantenerla.” E continuò: “Vedo articoli su alcuni scandali economici riguardanti una fazione politica della sua città, ma quasi nessuno riguardante la fazione opposta. Ha una spiegazione?” “Beh, Signore, ho ritenuto che una fazione fosse particolarmente disonesta e politicamente corrotta da costituire un importante filone da seguire e da denunciare alla pubblica opinione. Era parte delle mie competenze.” “In ogni caso, signore, sarebbe per me più facile agevolare la commissione se comprendessi il suo scopo.” “Pensavo fosse chiaro. Le attività di giornalismo vengono valutate da questa commissione che ha al suo interno membri che sono stati giornalisti.